La sera di giovedì 22 aprile scorso poteva apparire uguale a molte altre, ma ora, col senno di poi, capiamo che è successo qualcosa di importante, se non altro per quanto riguarda i rapporti tra mafia e comunicazione. All’ultimo istante, Rai Tre sospende la prevista puntata di
Blu notte, condotta da Carlo Lucarelli, dedicata in quest’occasione alla mafia, con un titolo evocativo e, visti gli sviluppi, perfino profetico:
Dalla mattanza al silenzio.
Il direttore di rete Paolo Ruffini appare costernato, ma ratifica la notizia a meno di un’ora e mezza dall’inizio del programma, come riporta un’Ansa delle ore 19.38: «Sento il dovere di scusarmi con i telespettatori per l’impossibilità di mandare in onda stasera, così come annunciato, la puntata del programma
Blu notte dedicata alla mafia, in quanto il programma non è stato riconosciuto dall’azienda come una trasmissione informativa riconducibile alla responsabilità di una testata giornalistica, come previsto dalla legge sulla
par condicio e dalle disposizioni della Commissione parlamentare di Vigilanza». Al posto di Totò Riina e dell’art. 41 bis va in onda un western con Clint Eastwood,
Impiccalo più in alto, ricco di notazioni sull’uso perverso della legge e sulla possibilità di manipolare la giustizia secondo logiche personalistiche, legate agli...