
Sette arresti per associazione mafiosa, estorsione, ricettazione, detenzione di armi e danneggiamenti. E’ questo il bilancio di un’operazione antimafia messa a segno dalla Dia di Reggio Calabria, eseguita nella mattina di mercoledì 17 novembre,in seguito all’emanazione di due provvedimenti fra loro correlati emessi dal gip distrettuale della città. Sei dei fermati sono presunti esponenti delle cosche Libri e Condello, quelle storiche e più potenti del reggino. L’ultimo è un imprenditore di 64 anni, Pietro Siclari, immobiliarista molto noto nel capoluogo calabrese, accusato di estorsione con metodo mafioso. Coinvolti anche altri trenta imprenditori della zona, colpiti da misura interdittiva: le loro aziende, cioè, non potranno più partecipare ad appalti pubblici per sessanta giorni. Proprio in quel settore, infatti, si anniderebbe la loro attività fatta di corruzione e clientele.
Le indagini della Direzione Investigativa Antimafia hanno così consentito di scoprire un sistema di pesante condizionamento nell’aggiudicazione degli appalti pubblici nella provincia. Undici gli appalti sotto esame, per un valore complessivo di circa 6 milioni di euro. Si tratta, in particolare, di lavori affidati da enti locali del reggino con importi variabili dai 300.000 al milione e mezzo di euro, per la sistemazione di piazze e strade o per la costruzione di tratti fognari. Fra i...