
Nelle campagne del casertano nasce e si consolida, fino a superare i confini nazionali ed europei, uno dei clan più pericolosi e sanguinari dell’Italia meridionale, quello dei Casalesi, che, come nel caso dei Corleonesi in Sicilia, prende il nome dal proprio paese d’origine, Casal Di Principe. Un fenomeno criminale delle campagne dell’agro aversano che si afferma grazie alla violenta sopraffazione perpetrata ai danni di proprietari terrieri e semplici contadini. Si tratta di bufalari che in fretta, però, diventano uomini d’onore e referenti dei mafiosi siciliani con un’alleanza organica alla cupola di Cosa nostra. Da quando in Italia è scoppiato quello che Tano Grasso chiama il fenomeno del “Gomorrismo”, l’analisi della mafia casertana diventa argomento quotidiano anche per i non addetti ai lavori. Sandokan, Cicciotto ‘e mezzanotte, Capatosta, ’O ninno non rappresentano più soprannomi di misconosciuti delinquenti di periferia, ma di figure di cui si discute e dibatte in ogni salotto e su tutte le pagine dei giornali. Le uniche fonti a cui ricorrere per conoscere la storia dei clan di queste zone, oltre a quelle processuali, recentemente raccolte nel libro Questa corte condanna, sono rappresentate da un romanzo di Nanni Balestrini, Sandokan, storia di camorra (testo di cui è...