Nessuno è felice in Messico
Mag 20th, 2016 | Categoria: prima pagina
Una voce di libertà in Messico. Così Nando dalla Chiesa ha presentato Anabel Hernández, giornalista che da anni denuncia la tragica situazione messicana, durante l’incontro organizzato dall’Osservatorio sulla Criminalità Organizzata e da Libera all’Università degli Studi di Milano ieri pomeriggio. Una conferenza che si inserisce all’interno di un ciclo di eventi dedicati al tema messicano, un impegno civile dell’Università unico nel panorama italiano, approfondito ulteriormente ogni anno durante il corso di perfezionamento post-laurea in Scenari Internazionali della Criminalità Organizzata e nel corso di laurea in Organizzazioni Criminali Globali. Quella che Anabel Hernández ha raccontato è la fotografia di un Messico che ha già le sembianze di un “narco-stato”, controllato dai cartelli della droga e con un governo permeato dalla corruzione. Una degenerazione politica che la giornalista ha denunciato più volte, mostrandoci storicamente come questo processo si è delineato. Dagli anni ’70 ad oggi, infatti, molta della responsabilità è da attribuire alla volontà statunitense di combattere il comunismo nel proprio “giardino di casa”, il Centro e il Sudamerica. Come accertato da numerosi documenti e procedimenti giudiziari passati, è acclarato che la CIA si sia accordata segretamente con i cartelli colombiani e messicani. Come ha approfondito Thomas Aureliani, collaboratore di Cross ed esperto di criminalità...